CM 24/E/2011 SPESOMETRO: riflessi sulle operazioni internazionali

L’Agenzia delle Entrate ha emesso la [download id=”6659″] del 30/05/2011 con la quale chiarisce le modalità applicative del nuovo, ennesimo adempimento, e cioè l’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA, di importo non inferiore a 3.000 euro, introdotto dall’art. 21 del DL n. 78/2010.

Ci si occupa in questo articolo dei riflessi sulle operazioni internazionali (import, export, intra UE, ecc.)

REGOLE GENERALI

Del nuovo adempimento di comunicazione si sa che riguarda:

  • sia le operazioni effettuate tra soggetti IVA,
  • sia le operazioni effettuate tra un soggetto IVA ed un cessionario/committente privato,

pertanto sono obbligati all’adempimento:

  • i soggetti in contabilità ordinaria e semplificata;
  • gli enti non commerciali nell’esercizio di attività agricola o commerciale;
  • i soggetti non residenti (con stabile organizzazione/ identificati direttamente/identificati a mezzo rappresentante fiscale);
  • curatori fallimentari e commissari liquidatori;
  • soggetti che hanno esercitato l’opzione per la dispensa dagli adempimenti per le operazioni esenti;
  • soggetti in regime fiscale agevolato ex art.13 L. 388/2000 (nuove iniziative produttive).

Sono invece esclusi dall’adempimento:

  • contribuenti minimi;
  • enti non commerciali nell’esercizio di attività istituzionale.

OPERAZIONI INTERNAZIONALI ESCLUSE ED INCLUSE

Con riguardo alle operazioni internazionali, si precisa quanto segue:

1) l’adempimento riguarda in generale le operazioni dotate dei presupposti oggettivo, soggettivo e territoriale ex art.1 DPR 633/1972, cioè le operazioni rilevanti ai fini IVA (v. Provvedimento 22 dicembre 2010), quindi le operazioni:

  • imponibili,
  • non imponibili (cessioni all’export e assimilate e servizi internazionali),
  • esenti;

che non siano già conosciute all’Amministrazione Finanziaria;

2) sono pertanto escluse dall’obbligo di comunicazione:

  • importazioni;
  • esportazioni ex art. 8 co.1 lett.a) e b) DPR 633/1972;
  • cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute con operatori economici black list;
  • operazioni intracomunitarie già acquisite dall’Amministrazione finanziaria tramite i modelli INTRA (contrariamente a quanto affermato a Telefisco 2011);
  • operazioni fuori campo IVA (tutte le prestazioni di servizi rese a committenti non residenti);
  • operazioni miste (parte rilevante + parte fuori campo) per la parte fuori campo IVA (es. trasporti internazionali di persone);

3) sono incluse nell’obbligo di comunicazione:

  • esportazioni ex art. 8 co.1 lett.c) DPR 633/1972 (cessioni ad esportatori abituali);
  • esportazioni in triangolazione ex art. 8 bis, co.1, lett.a) (limitatamente al rapporto tra il primo cedente italiano e il promotore italiano);
  • triangolazioni comunitarie ex art.58 DL 331/1993 (limitatamente al rapporto tra il primo cedente italiano e il promotore italiano);
  • operazioni in reverse charge
  • operazioni in regime del margine
  • operazioni delle agenzie di viaggio:
    • di organizzazione pacchetti e servizi turistici ex art.74-ter DPR 633/1972;
    • di intermediazione in nome e per conto dei vettori, limitatamente alle fatture per provvigioni corrisposte dai vettori per importi pari o superiori a 3.000 euro
  • operazioni miste (parte rilevante + parte fuori campo) per la parte rilevante ai fini IVA eccedente il limite di 3000/3600 euro (es. trasporti internazionali di persone);

PAGAMENTI TRAMITE CARTA
La [download id=”6659″] sottolinea che l’esclusione dalla comunicazione (ex DL 70/2011) delle operazioni verso privati non soggetti passivi IVA che vengono pagate da questi ultimi con carte di credito, di debito e prepagate, riguarda solo i pagamenti fatti con carte emesse da operatori finanziari residenti in Italia o che vi abbiano una stabile organizzazione.

TERMINI

L’adempimento ha cadenza annuale, e deve essere inviato telematicamente:

  • entro il 31 ottobre 2011 ed ha per oggetto le operazioni (rese o ricevute dal 1° gennaio 2010) soggette ad obbligo di fatturazione, di importo almeno pari a 25.000 euro, al netto dell’IVA;
  • entro il 30 aprile 2012 ed ha per oggetto
    • le operazioni soggette ad obbligo di fatturazione, di importo almeno pari a 3.000 euro, al netto dell’IVA;
    • le operazioni (rese o ricevute dal 1° luglio 2011) non soggette ad obbligo di fatturazione, di importo almeno pari a 3.600 euro, al lordo dell’IVA.

E’ possibile reinviare la comunicazione entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza, senza applicazione di sanzioni: altrimenti resta applicabile l’istituto del ravvedimento operoso ex art.13 D.Lgs 472/1997 per il mancato rispetto dei termini.

SANZIONI

L’omessa trasmissione della comunicazione, nonché l’invio della stessa con dati incompleti o non corrispondenti al vero, comporta l’applicazione della sanzione amministrativa da un minimo di 258 ad un massimo di 2.065 euro.


IVA CHARTERING NAUTICO: non conformità alla normativa UE

Fonte: eutekne.info

Autore: M. Peirolo

Data: 25/05/2011

L’attuale art. 8-bis DPR 633/1972, lett. a), considera non imponibili ai fini IVA, in quanto assimilate alle cessioni all’esportazione, “le cessioni di navi destinate all’esercizio di attività commerciali o della pesca (…), escluse le unità da diporto ex L. 11 febbraio 1971, n. 50”. La successiva lett. e) estende l’agevolazione, tra l’altro, alla locazione e al noleggio delle suddette navi, purché ad uso non diportistico.

La norma non è conforme all’art. 148, par. 1, lett. a) e c), Direttiva n. 2006/112/CE: sul piano comunitario, l’esenzione si applica alle “navi adibite alla navigazione in alto mare e al trasporto a pagamento di passeggeri o utilizzate nell’esercizio di attività commerciali, industriali e della pesca”. Il criterio della “navigazione in alto mare” si riferisce non solo alle navi adibite al trasporto a pagamento di passeggeri, ma anche alle navi impiegate nell’esercizio di attività commerciali, industriali e della pesca (Corte di Giustizia UE, cause riunite da C-181/04 a C-183/04).

Per tale ragione la Commissione UE, nei confronti sia della Francia (caso n. 2008/2287), sia dell’Italia (caso n. 2008/4219) ha avviato la procedura di infrazione ex art. 258 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Con il comunicato stampa del 19 maggio 2011, la Commissione UE ha ufficialmente chiesto all’Italia di modificare l’art. 8-bis DPR n. 633/1972, posto che l’illegittima applicazione estensiva delle esenzioni determina una distorsione tra gli Stati membri, sotto forma di mancata riscossione della quota-parte di IVA di competenza del bilancio della UE. La Francia, invece, dal 1° gennaio 2011 ha modificato la propria legislazione (cfr. art. 262 Code Général des Impôts, riformulato dall’art. 70 L. n. 1658/2010).

L’Italia adesso ha due mesi di tempo per uniformarsi alla Direttiva UE, in caso contrario, la Commissione potrà adire la Corte di Giustizia, ex art. 226 del Trattato CE, affinché sia dichiarata inadempiente. Le necessarie modifiche sono contenute nell’art. 1 del DDL approvato dal Consiglio dei ministri il 4 febbraio 2011, successivamente incorporate nell’art. 11 del DDL Comunitaria per il 2010.

In base all’art. 86 della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare del 10 dicembre 1982 (c.d. Convenzione di Montego Bay), ratificata con L. n. 689/1994, per “alto mare” s’intendono “tutte le aree marine non incluse nella zona economica esclusiva, nel mare territoriale o nelle acque interne di uno Stato, o nelle acque arcipelagiche di uno Stato-arcipelago”.

Il criterio della navigazione in alto mare, come anticipato, si applica anche al noleggio e alla locazione di navi adibite al trasporto a pagamento di passeggeri o utilizzate nell’esercizio di attività commerciali, industriali e della pesca. Come si desume dal caso Bacino Charter Company, anche le unità da diporto beneficiano dell’esenzione se, oltre alla navigazione d’alto mare, sono impiegate nell’attività economica svolta dall’utilizzatore. L’agevolazione resta preclusa quando la nave sia locata o noleggiata per fini di diporto, cioè per scopi sportivi o ricreativi e senza fini di lucro (causa C-116/10).

Per le navi e le imbarcazioni da diporto, la normativa UE non richiede ulteriori condizioni per il riconoscimento dell’esenzione. Per contro, l’Agenzia delle Entrate ha, in più occasioni, precisato che la non imponibilità dell’art. 8-bis presuppone – in linea con l’art. 2, co.2, DLgs. 171/2005 – che l’utilizzazione commerciale risulti, allo stesso tempo, dai registri di iscrizione e dalla licenza di navigazione (RM 94/E/2002 e RM 95/E/2008). A maggior ragione, quindi, il regime agevolato si applica alle unità da diporto iscritte nel Registro Internazionale (di cui all’art. 1 del DL n. 457/1997, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 30/1998), in quanto le stesse – per definizione – non possono che svolgere un’attività commerciale (RM 95/E/2008): si tratta, nello specifico, delle navi con scafo di lunghezza superiore a 24 metri e comunque di stazza lorda non superiore alle 1.000 tonnellate, adibite alla navigazione internazionale esclusivamente al noleggio per finalità turistiche.

La portata delle citate iscrizioni e annotazioni andrebbe opportunamente verificata sul piano comunitario, posto che – dall’insegnamento della Corte UE – si evince la prevalenza della sostanza sulla forma. Per questa ragione, inoltre, l’utilizzazione commerciale delle unità da diporto dovrebbe essere detassata a prescindere dal contratto da cui discende l’uso (noleggio o locazione).

La diversa indicazione dell’Agenzia delle Entrate, che agevola il noleggio, ma non la locazione (RM 94/E/2002RM 95/E/2008), andrebbe quindi rivisitata in quanto:

  • la Direttiva comunitaria non riconosce l’esenzione in funzione del destinatario;
  • l’art. 2, co. 1, D.Lgs. 171/2005 qualifica come commerciale la c.d. attività di “charteraggio”, avente cioè per oggetto il noleggio e la locazione di unità da diporto, peraltro anche se battenti bandiera comunitaria.

INTRA UE: controlli incrociati ad operatori intra UE con il VIES

L’Agenzia delle Entrate, con [download id=”6655″], ha affermato che l’attività di controllo nel campo dell’IVA intracomunitaria presenta nel 2011 particolare significatività, alla luce delle novità introdotte ex D.Lgs. 18/2010 di recepimento delle direttive comunitarie che hanno modificato la direttiva 2006/112/CE (luogo delle prestazioni di servizi e sistema comune dell’IVA per combattere le frodi connesse alle operazioni intracomunitarie), nonché con riferimento alla procedura di autorizzazione ad effettuare le operazioni intracomunitarie ex art. 27 DL 78/2010 e dei provvedimenti di attuazione 188376 e 188381 del 29/12/2010.

In particolare, l’introduzione, a decorrere dal 2010, dell’obbligo di presentazione degli elenchi Intra dei servizi resi e ricevuti in ambito intracomunitario da soggetti passivi IVA, integra con nuovi elementi informativi la base dati VIES delle operazioni intracomunitarie e le applicazioni ad essa collegate.

Gli strumenti già disponibili rendono possibile il controllo dell’avvenuto adempimento dichiarativo, in termini formali e sostanziali, mediante la consultazione dei dati dichiarati nei modelli Intra presentati dagli operatori nazionali e il loro incrocio con le informazioni fornite dagli altri Stati membri UE attraverso il sistema VIES.

In particolare, verrà controllata la corrispondenza/congruenza tra i dati dichiarati tramite il modello “Intra2 Acquisti” presentato dall’operatore italiano e gli Intra relativi alle vendite effettuate e dichiarate in altri Stati membri dai rispettivi operatori, comunicate su base mensile/trimestrale.

Inoltre, a breve verranno rese disponibili due nuove applicazioni di supporto alle attività di controllo in esame:

  • Servizio di consultazione Elenchi riepilogativi Intra nazionali presentati attraverso una specifica area informativa nell’applicazione SERPICO;
  • Index Controlli IVA, all’interno del portale INDEX , in grado di fornire liste di operatori commerciali, selezionati in base all’incrocio delle dichiarazioni Vendite/Acquisti con altre fonti informative dell’Anagrafe tributaria sulla base di criteri di rischio evasivo.

Per consentire i controlli finalizzati all’inserimento nel VIES dei soggetti autorizzati all’effettuazione delle operazioni intracomunitarie dei contribuenti che ne hanno fatto richiesta, è stata rilasciata una apposita sezione della procedura informatica ARCA (Analisi del Rischio dei Contribuenti Anomali), denominata ARCA VIES, riguardo alla quale sono già state impartite prime indicazioni operative in merito ai controlli da effettuarsi con l’ausilio di tale strumento e degli altri comunque utili a valutare la posizione del contribuente e l’eventuale necessità di denegare o revocare l’autorizzazione. Si evidenzia la particolare rilevanza di tali attività di controllo nell’ambito dell’azione preventiva di contrasto alle frodi IVA.

AUTORIZZAZIONE per operazioni intra UE: a che punto siamo?

In merito all’autorizzazione per le operazioni intra UE, non sono più giunte notizie dall’Agenzia in merito al comportamento da tenere da parte dei soggetti non inclusi nel VIES, laddove intendano effettuare operazioni intracomunitarie (non possono? devono considerare le operazioni come interne?).

In assenza di chiarimenti in merito, si rimanda ai precedenti articoli in materia (dal più recente al meno recente):

>>>> INTRA UE: il punto sull’autorizzazione ad effettuare operazioni intracomunitarie – 2

>>>> INTRA UE: il punto sull’autorizzazione ad effettuare operazioni intracomunitarie – 1

>>>> INTRA UE: verifica online inclusione nel VIES

>>>> INTRA UE: autorizzazione VIES estesa ai servizi intra – manifestazione di volontà entro il 29 gennaio

>>>> INTRA UE: accesso condizionato al Sistema VIES

>>>> INTRA UE: necessaria l’autorizzazione per effettuare operazioni intracomunitarie

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